L’ONU SERVE SOLO A SE STESSA: MEGLIO SCIOGLIERLA

L’ONU SERVE SOLO A SE STESSA: MEGLIO SCIOGLIERLA

Mar, 01/30/2024 - 17:17
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L’accanimento contro Israele dimostra l’incapacità dell’organizzazione di tutelare equità e giustizia nel mondo

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Una delle poche affermazioni sensate dell’istrionico presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj è una feroce ma giustificata critica alle Nazioni Unite. Giova riportare per intero la sua citazione che risale a un video del 2022: “Il Consiglio di sicurezza dell'Onu deve sviluppare soluzioni per la pace in Ucraina. Se l'Onu non sa come prendere questa decisione, due sono le cose che si possono fare. O togliere alla Russia, come aggressore e fonte di guerra, la possibilità di bloccare le decisioni sulla propria aggressione, la propria guerra. Oppure mostrare come l'Onu possa riformarsi. E lavorare per la pace. Se invece il formato attuale è inalterabile, non c'è via d'uscita, seguirà solo lo scioglimento volontario. Sono convinto che l'Onu possa fare a meno della terza opzione

Essendo parte in causa, la dichiarazione è ovviamente condizionata dallo scopo che l’ex attore di serie TV si proponeva, ovvero quello di provocare l’Organizzazione delle Nazioni Unite per sollecitare un appoggio alla causa ucraina che potesse isolare, se non fermare, l’invasore. Ma disponendo la Federazione Russa del potere di veto all’interno del Consiglio di Sicurezza, la speranza di Zelens'kyj è solo una pia illusione. E allora, secondo lui, è meglio che si sciolga perché così come è organizzata non serve a niente.

Al di là dell’intento polemico, è sempre più evidente, anche all’osservatore esterno e imparziale, che l’ONU serve ormai solo all’esercito di funzionari che riscuotono lauti stipendi, ma non certo a favorire i processi di pace di cui il mondo ha sempre più bisogno.  E il simbolo più evidente di questa inutilità è l’atteggiamento di continua condanna ed emarginazione che riserva a Israele, nonostante che proprio la Nazione di David sia stata l’unica nata ex-lege da una risoluzione dell’Onu del 1948. Risoluzione che, se fosse stata proposta oggi, non avrebbe certamente visto la luce.

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L’atteggiamento di continua e martellante opposizione a Israele è dimostrato dall’incredibile numero di risoluzioni adottate dai principali organismi dell’ONU (Assemblea Generale e Consiglio di Sicurezza) contro lo Stato di Israele: dal 2012 al 2015 ben 83 risoluzioni sulle complessive 97 che criticano i paesi sono contro Israele, praticamente circa due al mese; ancora peggio per le altre maggiori Agenzie, l’Unesco e l’OMS.

Israele è l’unico stato membro delle Nazioni Unite il cui diritto all’esistenza sia stato messo in discussione da una risoluzione del Consesso; ed è anche l’unico che non può partecipare pienamente ai lavori delle Nazioni Unite; né può fare parte della Commissione sui diritti umani di Ginevra, pur essendo palesemente l’unico stato che li rispetta nella vastissima zona geografica del Medio Oriente.

Basta ricordare la celebre “Risoluzione 3379” dell’Assemblea Generale del 1975, proposta dal tiranno aguzzino Idi Amin Dada, tristemente famoso per le sue efferatezze e la sua ferocia, con la quale veniva assimilato il sionismo al razzismo. L’allora Segretario Generale Kurt Waldheim, di non rinnegati trascorsi nazisti, si rifiutò di condannare la risoluzione, come pure di rievocare l’anniversario dell’eccidio nazista della “notte dei cristalli”.

Oppure la recente rivelazione che ben 12 dipendenti dell’Agenzia ONU per i profughi hanno collaborato con Hamas per mettere a punto il massacro del 7 ottobre, scoperti grazie a un’indagine di Israele e che ha comportato la sospensione dei finanziamenti degli Stati Uniti (oltre che del Giappone, del Regno Unito, dell'Australia e del nostro Paese) all’Agenzia.

.terrorismo

Gli episodi di accanimento contro Israele da parte delle Nazioni Unite sono infiniti e si spiegano con l’enorme flusso di denaro che i paesi arabi, e in primo luogo il Qatar, convogliano ogni anno sul Consesso newyorkese e sulle sue agenzie. Il potere dei dollari arabi è tale che la verità viene molto spesso nascosta da una coltre di accuse e condanne verso una Nazione che ha il torto di esistere e di difendersi, pur indulgendo spesso a eccessi e devastazioni che sono ovviamente da condannare.

Se sono i soldi, e non la ricerca della pace, che animano l’azione dell’ONU e delle sue Agenzie, il risultato non può che essere il suo fallimento. Meglio, molto meglio, sarebbe sciogliere questa inutile e faraonica organizzazione che oggi come oggi serve solo a sé stessa.

.burocrati

Chi scrive queste righe è stato due volte nel prestigioso Palazzo di Vetro della First Avenue di New York. La prima volta, poco più che diciottenne, in un tour guidato nella sede, in cui venivano spiegate la storia, il funzionamento, gli obiettivi dell’ONU: non si poteva non rimanere colpiti dal clima di collaborazione e di alti ideali che si respirava nel Palazzo, dal fascino che quelle sale e quegli uffici felpati emanavano, dal melting pot di impiegati e funzionari.

La seconda volta in visita di rappresentanza, ospite del Segretario Generale a un pranzo all’ultimo piano, con vista mozzafiato sulla Grande Mela. In realtà a fare gli onori di casa fu la Vicesegretaria, in quanto Kofi Annan, che era stato insignito nel 2001 del premio Nobel per la Pace, era stato appena coinvolto, insieme al figlio, nello scandalo “Oil for food”, venendo accusato di aver incassato tangenti dall’ex dittatore irakeno Saddam Hussein, in pieno regime di embargo.

.corruzione

È evidente il contrasto fra la prima e la seconda esperienza, che riflette anche simbolicamente lo scarto fra gli alti ideali – da un lato – e la deludente realtà di questa organizzazione – dall’altro -. A parte la degenerazione dello scandalo, l’ONU si è dimostrata sistematicamente incapace sia di prevenire i conflitti sia di risolvere le situazioni critiche nelle diverse aree del mondo, che mai come ora si stanno moltiplicando.

Purtroppo si deve  prendere atto che l’istituzione ha ormai fatto il suo tempo, è diventata un’idrovora di denaro del tutto inadatta agli scopi per i quali venne costituita. Sarebbe molto meglio finirla qui.