politica economica

Lupus in Fabula

17 December 2019 | By Marco Parlangeli
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La scorsa settimana il nostro blog si occupò del MES (il cosiddetto Fondo salva-stati) e in particolare della possibilità - che questo prevede verificandosi alcune condizioni – di un intervento pubblico per salvare le banche in crisi. Lupus in fabula: nei giorni scorsi è scoppiato il caso della Banca Popolare di Bari, uno dei maggiori istituti creditizi del mezzogiorno, per il quale si profila un massiccio intervento pubblico. Premesso che, come abbiamo scritto a più riprese, è assolutamente necessario per il paese evitare il fallimento di una banca, in quanto verrebbe minata la fiducia di

Punt e MES

10 December 2019 | By Marco Parlangeli
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Punt e MES

Coloro che sono soliti seguire con attenzione le vicende politiche, ma che magari non hanno dimestichezza con i temi economici, si sono chiesti nelle scorse settimane cosa fosse il Meccanismo europeo di stabilità (MES) e perché mai una cosa del genere, sconosciuta fino a poco tempo prima, potesse mettere in discussione gli equilibri attuali e la stessa stabilità del governo. Un po’ come successe nel 2011 quando venne fuori dal cilindro dei media lo spread. Proviamo allora a spiegare di cosa si tratta e a cercare di capire se siano giustificati i timori dell’incombenza e della congiura dei

Star Wars: la guerra tecnologica e commerciale tra USA e Cina

8 October 2019 | By Marco Parlangeli
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Così come l’era di Ronald Reagan è ricordata per la guerra degli scudi spaziali con l’ex Unione Sovietica, quella di Donald Trump verrà ricordata per la guerra commerciale, ma soprattutto tecnologica, con la Cina. In entrambi i casi si tratta di conflitti molto aspri, con ingenti impieghi di risorse finanziarie e senza (o con molto limitati) aspetti militari. C’è tuttavia una differenza fondamentale: mentre Reagan vinse la sua guerra e riuscì a dare una spallata decisiva al regime sovietico, Trump (o il suo successore, nel caso probabile che la durata ecceda il suo mandato) è destianto a

Riusciremo mai a ripagare il debito?
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Marco Parlangeli Mar, 10/01/2019 - 07:55

Il debito pubblico del nostro paese, come abbiamo visto nei precedenti articoli, è di circa 2.386,2 miliari di Euro, equivalente a 93.000 € a famiglia: rappresenta circa il 135% del Prodotto Interno Lordo, ovvero del totale dei redditi prodotti in un anno nel paese. Ciò significa che occorrerebbe il prodotto di un anno e tre mesi per ripagare il debito: come se una famiglia che incassa 50.000 € di stipendi in un anno, avesse un debito di 70.000 €, o un’azienda che fattura un milione all’anno avesse debiti per 1,34 milioni. Sono livelli che nessuno potrebbe sostenere, forse neanche nel breve o

Limiti e vincoli per i conti pubblici

17 September 2019 | By Marco Parlangeli
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Abbiamo detto nel precedente articolo che il deficit pubblico (la differenza fra spese e entrate dello Stato) deve essere contenuto entro il 3% del PIL (prodotto interno lordo) e che lo stock di debito non può tendenzialmente eccedere il 60% dello stesso PIL. A parte l’entità delle percentuali, definita a suo tempo (nel 1992 a Maastricht) da tutti i paesi membri della (allora) Comunità Economica Europea sulla base di considerazioni economiche e politiche oggi forse anche superate, è innegabile che deficit e debito pubblico debbano essere contenuti entro limiti che ne consentano l’ordinata

La manovra prossima ventura

10 September 2019 | By Marco Parlangeli
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Come sempre, il vero banco di prova del nuovo Governo sarà la manovra economica. Neanche il tempo di accendere i motori, che la macchina giallorossa dovrà destreggiarsi fra gli ostacoli del bilancio e dei vincoli dell’Unione Europea. Il calendario è impietoso: entro il 27 settembre dovrà essere approvato il DEF (Documento di Economia e Finanza) per il 2020 ed entro il 15 ottobre presentata la Legge di Bilancio, sempre per il 2020, da emanare entro la fine dell’anno. Nel primo vengono riepilogati gli obiettivi di lungo periodo e tutte le misure di politica economica e finanziaria decise dal

Conti e Bis-Conti

3 September 2019 | By Marco Parlangeli
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Non è possibile prevedere se l’avvocato degli Italiani riuscirà nell’impresa di creare una nuova e finora inedita coalizione con il Partito Democratico, né tanto meno quale sarà l’assetto e il programma dell’esecutivo. Gli elementi di perplessità certo non mancano, a partire dalla capacità di tenuta di un accordo fra forze politiche apparse molto distanti, quasi inconciliabili sui temi più importanti e dalla figura stessa del premier, fino a ieri garante del governo del cambiamento, a forte trazione leghista: una volta si sarebbe detto, non senza diffidenza, “uomo per tutte le stagioni”

Non solo TAV

27 August 2019 | By Marco Parlangeli
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La recente vicenda della TAV, incentrata sull’opportunità o meno di realizzare la rete ferroviaria ad alta velocità nel tratto Torino – Lione, è stata una delle cause della caduta del “governo del cambiamento” in Italia ed ha da tempo assunto un rilievo importante del dibattito politico nazionale, condizionata anche dalla vivace e a tratti violenta protesta degli ambientalisti. Questi ultimi, sostenuti dal partito di maggioranza relativa della coalizione governativa, si oppongono alla realizzazione dell’infrastruttura che, a loro avviso, danneggerebbe in modo irreversibile l’ecosistema della

Cosa succede nel Bel Paese?

19 March 2019 | By Marco Parlangeli
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La scorsa settimana abbiamo esaminato, seppur in modo molto sintetico, le tendenze dello scenario economico in America, in Cina e in Europa, finalizzate ad acquisire utili indicazioni per la gestione del nostro portafoglio. Riepilogando, a costo di sfidare l’eccessiva semplificazione: semaforo verde per azionario USA, azionario mercati asiatici ed emergenti, azionario Europa (ma con giudizio) e obbligazionario Europa; semaforo rosso: obbligazionario USA, dollaro e, in ogni caso, cinture allacciate per la volatilità che si annuncia sempre sostenuta. Se restringiamo il focus al nostro paese

Uno sguardo al mondo

12 March 2019 | By Marco Parlangeli
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Proseguiamo l’analisi di scenario iniziata nei precedenti articoli, come sempre finalizzata ad acquisire utili indicazioni per la gestione del nostro portafoglio. Pur nelle diverse indicazioni che gli analisti ci offrono, è possibile ritrovare alcuni elementi comuni, i cosiddetti macrotrends. I timori di una crisi imminente dei mercati sembrano essersi dissolti come neve al sole, forse fugati più dall’ottimismo indotto dal rasserenamento dei rapporti fra USA e Cina che da un effettivo miglioramento dei fondamentali, ovvero dei parametri e degli indicatori che misurano la situazione economica