Trends

La scorsa settimana sul mercato azionario USA si è verificato un evento solo apparentemente strano: gli attesissimi risultati trimestrali di Nvidia – il colosso USA dell’intelligenza artificiale (AI) e dei data center – sono stati ampiamente positivi, con utile netto di 19,3 miliardi di dollari, molto superiore alle aspettative degli analisti, e tuttavia il mercato ha reagito malissimo. Gli indici Standard&Poor500 e Nasdaq, che pure avevano aperto la giornata in rialzo, sono crollati rispettivamente del 3,5 e del 5%. Ovvero: la società sicuramente più rappresentativa e più solida del settore

Gli USA sono decisamente indirizzati verso una deriva autoritaria, che rende difficile qualificarli oggi come democrazia liberale. I mercati continuano a crescere e l’economia non va male, ma i segnali di cedimento non vanno sottovalutati

I programmi di riarmo hanno messo a nudo l’incapacità dei singoli stati di provvedere alla difesa continentale. Occorrono strumenti di debito comune per attrarre risorse pubbliche e private

Il sentiment degli investitori è drasticamente cambiato. Le stime del PIL negli Stati Uniti sono riviste al ribasso, l’inflazione ha ripreso a crescere come pure la disoccupazione. E il crollo dei prezzi, in un paese in cui tutti investono in azioni, riduce la ricchezza e provoca il rallentamento dei consumi

Le nuove generazioni non vedono più l’automobile come simbolo di libertà e oggetto del desiderio, si prende la patente sempre più tardi e si privilegiano modelli di consumo alternativi

Anno strepitoso per chi ha investito in azioni USA, nonostante le incertezze preelettorali e la geopolitica. L’economia USA va meglio delle previsioni, la disoccupazione in pratica non esiste e l’inflazione – almeno per ora – sembra debellata. Eppure, necessaria anche ora la prudenza

Il turismo dilagante e invadente del dopo pandemia rende difficile la vita ai residenti dei luoghi visitati, e fa aumentare i prezzi. Ma aiuta l’economia e, alla lunga, migliora il livello di cultura generale.

Il mondo teorizzato da Adam Smith, in cui il benessere generale aumentava con il rafforzamento delle istituzioni democratiche e del libero mercato, è nel pieno di una transizione epocale, dalla quale usciremo sicuramente peggiori