Pillole di Finanza: e quindi uscimmo a riveder le stelle
La Borsa non è solo Mib30, blue-chip o grandi società e public company ad azionariato diffuso, ma sempre più, in Italia, il luogo in cui è possibile valorizzare le eccellenze produttive del nostro paese, le aziende medie di nicchia e di vera e propria eccellenza.
Stiamo parlando del segmento STAR (acronimo di “Segmento Titoli Alti Requisiti”), creato nel 2001 e che attualmente comprende circa 70 titoli con capitalizzazione, ovvero valore di borsa data dal corso del titolo per il numero di azioni emesse, compresa fra 40 milioni e 1 miliardo di Euro.
Le caratteristiche che le società devono avere per essere ammesse a questo comparto sono:
- Trasparenza per quanto riguarda le comunicazioni sociali e i dati di bilancio;
- Alta liquidità, essendo richiesto che i titoli in circolazione al di fuori dei pacchetti di controllo siano almeno pari al 35% del totale;
- Corporate governance, che deve essere coerente ai maggiori standard internazionali.
Queste caratteristiche assicurano di avere di fronte società serie, ben strutturate, trasparenti e governate secondo regole corrette. Ne consegue che l’investimento nel segmento STAR di Borsa Italiana è un’ottima opzione di investimento anche per piccoli risparmiatori: dall’inizio dell’anno l’indice FTSE STAR ha espresso una performance del 21,18%, certamente non facile da reperire altrove.
Si tratta in genere di vere e proprie realtà di eccellenza nei rispettivi settori produttivi, dalla meccanica ai trasporti all’alimentare al fashion, al finanziario.
È vero che le quotazioni sono cresciute molto ed in alcuni casi moltissimo, assicurando ottimi guadagni a chi ci ha creduto, e che non sarà certo facile replicare i brillanti risultati degli scorsi mesi. Ma è altrettanto vero che in generale si tratta di società che realizzano buoni profitti e si sviluppano in modo costante.
Inoltre i flussi di investimento nel comparto saranno garantiti dai PIR (Piani Individuali Risparmio), il nuovo strumento introdotto dalla Legge di Stabilità, del quale credo che torneremo molto presto a parlare, perché rischia di diventare un caso di vero successo.
Si tratta di un contenitore fiscale che offre al risparmiatore – solo persona fisica - la totale esenzione da imposte del risparmio conferito a patto che l’investimento venga mantenuto per almeno 5 anni ed entro un massimale di 30.000 Euro l’anno per 5 anni (che porta l’entità massima per ogni risparmiatore a 150.000 Euro).
Ne sono già stati lanciati 18 dalle maggiori SGR, altri 9 sono sulla rampa di lancio; a breve entreranno nel mercato anche gli intermediari, in primo luogo le banche, e la diffusione dello strumento crescerà in modo rapido. La relazione tecnica alla stessa legge prevede una raccolta per il 2017 di 1,8 miliardi di Euro, destinata ad arrivare a 5,4 nel 2021, per un totale di raccolta nei 5 anni di 18 miliardi, un importo di tutto rilievo. Importo di cui, dovendo essere indirizzato a piccole e medie imprese, non è difficile prevedere l’ingresso fra l’altro proprio nel segmento STAR di Borsa Italiana.
Finalmente, come avrebbe detto il sommo poeta, anche il piccolo risparmiatore italiano, dopo anni di vacche magre, potrà “uscire a riveder le stelle”.
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