IMPARIAMO AD OZIARE (NON SOLO IN AGOSTO)

IMPARIAMO AD OZIARE (NON SOLO IN AGOSTO)

Mer, 08/10/2022 - 22:51
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Essere liberi dalle incombenze del lavoro favorisce l’ozio creativo

.cultura

Questa volta parliamo di un argomento inusuale per il nostro sito, di cui peraltro in passato ci siamo già occupati: si tratta dell’ozio creativo. Troppo invitante la coincidenza temporale con il gran caldo di questi giorni per non occuparsi del cavallo di battaglia del prof. Domenico De Masi, al quale facemmo una lunga intervista apparsa in tre articoli circa quattro anni fa[1].

 

In realtà l’intervista verteva sul lavoro al giorno d’oggi, ma conteneva anche un accenno al punto centrale del pensiero del popolare sociologo, maitre à penser della teoria che le moderne tecnologie e più intelligenti sistemi di organizzazione del lavoro possono davvero favorire il recupero di una parte importante del proprio tempo non solo per gli affetti, il divertimento e il riposo, ma soprattutto per migliorare la cultura, le conoscenze e la preparazione.

 

Come diceva De Masi, se guardiamo l’antica Grecia – il luogo da cui proviene la nostra civiltà -, vi ritroviamo l’organizzazione che consentiva in modo sistematico, attraverso l’ozio creativo, la formazione di una classe dirigente illuminata, colta, preparata proprio grazie alla sua liberazione dalle incombenze del lavoro.

 

Riportiamo i passi salienti dell’intervista che trattavano proprio di questo argomento:[2]

atene

 In Atene - fra il 430 e il 380 circa avanti Cristo - c’erano 40.000 cittadini maschi e liberi. Le loro mogli o figlie erano libere ma non cittadine. Cittadino vuol dire che aveva il diritto di votare in assemblea.

Poi c’erano 20.000 meteci, stranieri, gli “extracomunitari”. Questi potevano fare solo due mestieri: il commercio e l’artigianato, attività che comportavano una certa fatica fisica.

Infine c’erano circa 100.000 schiavi, a cui si deve pensare come agli elettrodomestici…

Cosa facevano quei 40.000 cittadini? Passavano i primi 20 anni a formarsi: ad Atene non c’era un singolo cittadino analfabeta. La formazione includeva non solo la scuola (pensa al Liceo di Aristotele o l’Accademia di Platone), ma soprattutto la partecipazione alle attività culturali, che comprendevano, con pari importanza, in primo luogo il teatro e l’atletica. Un cittadino di 30 anni aveva assistito ad almeno 400 rappresentazioni teatrali.

Le piéces teatrali erano scritte da autori del calibro di Sofocle o Euripide. Il teatro trasmetteva tutto: attraverso i miti si insegnava l’etica, come comportarsi con il padre e con la madre, con i cittadini, rispetto alla legge, all’amore ecc.

C’erano quindi 40.000 cittadini iperformati, al punto che si riteneva che uno valesse l’altro a tutti gli effetti. Tutte le cariche, tranne quelle militari, erano a sorteggio, e duravano 1 anno. Siccome le cariche erano tante, ogni greco, arrivato a 50 anni, aveva esercitato certamente almeno 4 o 5 volte delle cariche. Queste cariche erano considerate politiche, ovvero riguardavano la polis, per farla funzionare (l’acqua, la scuola, l’immondizia, ecc.).

Come viveva un cittadino, uno dei 40.000? La mattina usciva e andava nell’agorà, la piazza. Lì faceva lobbying, né più né meno. Si discuteva dei problemi della città. Intorno alle 10 si spostavano nella plia, una piazza a gradoni circolari con 23.000 posti, che era il quorum, ovvero il numero minimo legale senza aver raggiunto il quale l’assemblea non poteva iniziare.

Cominciavano a discutere sulla base di un ordine del giorno che era stato affisso il giorno prima. Tutti i cittadini potevano prendere la parola alzando la mano, e si doveva votare entro un’ora dalla proposizione del problema. Si interrompeva all’imbrunire, che impediva di contare le mani, e si continuava il giorno dopo.

L’assemblea si teneva una volta la settimana, ma poteva durare anche due o tre giorni.

Negli altri giorni i cittadini svolgevano gli incarichi per i quali erano stati nominati, e avevano un anno di tempo. Si faceva anche il confronto: quando cessava dalla funzione, doveva rendere conto di cosa aveva fatto.

Se avesse dovuto lavorare, ovviamente non avrebbe potuto svolgere queste attività. Infatti il lavoro era considerato sordido, come diceva Cicerone. Questo era possibile anche perché non c’era consumismo: la casa di Pericle o di Socrate era più o meno uguale alle altre. Non c’erano lussi, se non quello del teatro e della cultura…

Per i Greci il lavoro ti toglie tempo per maturare, per pensare, per essere cittadino a tempo pieno e per essere totalmente inserito nella gestione della cosa pubblica.

Senza voler entrare nel merito della questione del lavoro, possiamo dire che avere a disposizione un periodo più o meno lungo in cui non siamo assorbiti dalle incombenze e dalle energie che l’attività lavorativa comporta, ci consente di fare qualche passo verso quella conoscenza e preparazione che ci rende cittadini più preparati e consapevoli, e per questo più liberi.

.musica

In agosto in tutti i luoghi di villeggiatura vengono organizzati concerti, rappresentazioni teatrali, mostre ed eventi di natura culturale ed artistica, che nella quotidianità cittadina non abbiamo il tempo, o anche solo la voglia e la predisposizione d’animo, di seguire. I vari festival che si tengono, a diversi livelli, più o meno in tutta Italia ci danno l’opportunità di goderci buona musica dal vivo di qualità, teatro all’aperto, mostre di pittura o fotografia che contribuiscono a recuperare un po’ del tempo perduto nella nostra formazione.

Il riposo è lo stato psico-fisico che meglio si concilia con la capacità di recepire l’arte, e questo avrà un riflesso, del quale magari non ci accorgiamo immediatamente, sul nostro spessore culturale. L’ozio fisico diventa quindi la condizione privilegiata per la nostra formazione. Stesso risultato se riusciamo a leggere un libro di un certo impegno, che durante l’anno non abbiamo avuto modo di prendere in mano, oppure a iniziare un’attività a lungo rimandata, come avventurarsi in una lingua straniera o in un nuovo sport.

Per chi segue gli argomenti finanziari, ma magari non ha proprio tutte le cognizioni di base, può essere il momento per approfondire alcune teorie o i fondamenti della disciplina, senza la pretesa di diventare esperti economisti, ma magari con l’obiettivo di fare poi scelte più consapevoli.

.libri

Anche l’attività di gestione del portafoglio può tranquillamente prendersi una pausa in questo periodo: normalmente nel mese di agosto i mercati sono meno frequentati e i volumi degli scambi diminuiscono. Per questo può essere salutare interrompere per un po’ e dedicarsi ad altro. Del resto, se ci fossero eventi straordinari che impongono di tornare vigili e attenti, verremmo comunque a saperlo e potremmo avere il tempo di prendere le necessarie contromisure.

Nel nostro paese, infine, l’incombenza delle prossime elezioni ci porta ad informarci e cominciare a pensare (per chi non avesse ancora granitiche certezze) come orientare il nostro voto. Anche tenersi informati sull’attualità politica è un momento di crescita culturale.

.summer

In definitiva, cerchiamo di utilizzare questo tempo di vacanza per coltivare un sano ozio creativo, e per avvicinarsi a quel modello di vita che non sempre riusciamo a perseguire durante l’anno.