MESSAGGI E MESSAGGERI

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Dom, 06/13/2021 - 08:36
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La vicenda di Ugur Sahin e della BioNTech: formidabile visionario o filantropo illuminato?

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Nel precedente articolo abbiamo visto come si sia modificato il settore farmaceutico mondiale in seguito allo tsunami pandemico e di come sia stata affrontata, con risultati oggettivamente molto positivi, la forte domanda di ricerca scientifica per l’urgenza di una soluzione vaccinale che portasse all’immunità di gregge.

Abbiamo rilevato come fossero completamente diversi gli approcci seguiti dagli imprenditori e scienziati che hanno conseguito i risultati più eclatanti nella lotta al virus, in particolare di quelli che hanno percorso con successo la strada dell’Rna messaggero (mRna): Stephane Bancer e Tal Zaks di Moderna di Cambridge, Massachusetts; Albert Bourla di Pfeizer; Ugur Sahin di BioNTech di Mainz.

I primi due - CEO (Chief Executive Officer, amministratore delegato) e Chief Medical Officer di Moderna – hanno venduto rispettivamente azioni di Moderna per 150 milioni di dollari e per 100 milioni. Il primo è sceso ora sotto la soglia dell’8%, mentre il secondo le ha vendute tutte. In questo periodo, la società ha visto aumentare la sua quotazione borsistica dell’850%.

Ancora più eclatante la performance di Novavax che è cresciuta del 6.400% in poco più di un anno e anche in questo caso i manager hanno venduto le azioni a piene mani al culmine della parabola, prima che iniziasse l’inevitabile ridimensionamento.

Il CEO di Pfizer, Bourla, cui va peraltro il grande merito di aver creduto in tempi non sospetti nel pressoché sconosciuto Sahin di BioNTech, ha da parte sua venduto il 60% delle azioni di sua proprietà nel giorno in cui ha annunciato che il vaccino Pfizer-BioNTech aveva un’efficacia superiore al 90%.

Si potrebbe dire: è il mercato, bellezza! E certamente in questa vicenda molti dei fattori di successo del modello capitalista sono presenti: la possibilità che un oscuro ricercatore della Renania Palatinato ricevesse credito e finanziamenti da una multinazionale USA, con effetti formidabili sul benessere mondiale, arricchendo se stesso e quelli che avevano scommesso su di lui.

Tuttavia c’è un’enorme differenza fra Sahin e gli altri: il nostro eroe non ha venduto una singola azione e ha reinvestito la ricchezza creata a livello di azienda, con l’afflusso di denaro proveniente da chi ha sottoscritto le azioni di BioNTech che ha fatto quotare, in altri progetti che utilizzano la tecnica dell’mRna; gli altri invece sono prontamente passati alla cassa.

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Se uno fosse malizioso, potrebbe pensare che non aver venduto subito dopo il periodo di lock-up previsto dalla IPO della sua azienda[1] è stata proprio la fortuna di Sahin in quanto il periodo scadeva proprio all’inizio della pandemia e da allora le azioni sono letteralmente impennate.

Conviene a questo punto spendere qualche parola sulla tecnica del mRna e sulla filosofia alla base del suo utilizzo. Senza entrare nello specifico, e chiedendo scusa ai lettori per le inevitabili imprecisioni e il lessico non specialistico, questa tecnica mira a introdurre nel nostro organismo delle cellule in grado di sollecitare la produzione di anticorpi che bloccheranno la proteina Spike (l’uncino a cui il virus Sars-Covid 19 si attacca per penetrare nelle vie respiratorie dei soggetti infettati).

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Un po’ come – si parva licet - il grande insegnamento di Mao-Tse Tung, che di fronte all’uomo che ha fame suggerisce non di regalare del pesce, ma di insegnargli a pescare. Ma soprattutto un rimedio che consente di personalizzare e differenziare il trattamento per ogni paziente, secondo il principio che debba sempre essere l’uomo, l’individuo, al centro della medicina e non la malattia.

Del resto, il sito di BioNTech riporta a caratteri cubitali nella home page proprio il motto “Individualized Cancer Medicine”, ovvero Medicina Personalizzata per il Cancro. In effetti, la mission aziendale è proprio la ricerca sul cancro, mentre la parte del Covid-19 è solo una sezione minore del sito. In generale, il focus dell’industria farmaceutica è proprio il cancro e tutto lascia supporre che, una volta superata la tempesta pandemica, le big pharma tornino a concentrarsi proprio su questo.

Anche un profano, come chi scrive, capisce che si tratta di una scoperta di grande importanza, in grado di costituire una vera e propria nuova frontiera in campo medico. Questa è del resto la convinzione di Ugur Sahin, che ha investito tutte le risorse proprio in questi tipo di ricerca.

.albert sabin

L’understatement di Sahin, che nel profilo Linkedin si definisce come semplice professore di oncologia dell’Università, ricorda – pur con le dovute differenze – la figura di Albert Sabin, gigante della ricerca scientifica del secolo scorso che con la scoperta del vaccino per la poliomielite rese un formidabile servizio all’intera umanità, rinunciando a registrare il brevetto per favorirne la diffusione anche alle popolazioni più povere.

 

 

[1] Per IPO (Initial Public Offer)si intende l’offerta pubblica iniziale con la quale una società quota le proprie azioni sul listino azionario. La quotazione può essere realizzata semplicemente vendendo le azioni di proprietà dei soci proponenti, oppure – ed è questo il caso di BioNTech ed anche il più frequente – lanciando simultaneamente un aumento di capitale rivolto al pubblico. In tal caso le risorse dei nuovi sottoscrittori sono versate nelle casse aziendali e non ai soci venditori, e la società si rafforza. Può anche essere previsto, a tutela degli investitori, un periodo di lock-up durante il quale il socio di maggioranza si impegna a non vendere le proprie azioni.