PRIMO GIORNO DI SCUOLA

PRIMO GIORNO DI SCUOLA

Mer, 09/15/2021 - 17:20
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Finite le vacanze, si torna sui banchi di scuola (e davanti agli schermi)

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Memori di quando eravamo studenti, il rientro dalle ferie e la ripresa dell’attività in vista dell’inverno è per molti aspetti simile al primo giorno di scuola in settembre o, per i più attempati, il primo ottobre.

Anche per l’investitore, oltre che per il trader, col ritorno del fresco, si riaccendono i monitor e si ricomincia a seguire il mercato. Avevamo consigliato, in agosto, di prendersi una pausa e, infatti, non ci sono stati grandi sconvolgimenti: siamo più o meno dove eravamo un mese fa. Nonostante le grandi questioni di cui si dibatte da tempo, i mercati azionari (in particolare quello americano e quello europeo) sembrano essere per ora quasi insensibili a quello che succede nel mondo.

.mercato

Eppure di fatti nuovi ce ne sono stati, e anche importanti. Il più eclatante è quanto è successo in Afghanistan, col ritorno al potere dei taliban e la restaurazione di un regime totalitario e antioccidentale. In Cina le autorità hanno messo nel mirino le aziende tecnologiche che fanno business con gli Stati Uniti e hanno incrementato in modo consistente le imposte a loro carico. Le nuove varianti del Covid si sono mostrate molto resistenti e con grande capacità di propagazione nonostante la diffusione crescente dei vaccini. E, infine, è ormai abbastanza evidente che prima o poi le banche centrali ridurranno l’entità degli acquisti di titoli pubblici (avviando il cosiddetto tapering, ovvero il programma di rientro) per contrastare l’inflazione.

.cina

Abbiamo poi davanti una serie di appuntamenti in grado, almeno teoricamente, di influenzare non poco l’andamento dei mercati. Il 21/22 settembre la Federal Reserve (banca centrale americana) dovrebbe rendere note le decisioni in merito al programma di tapering di cui si parlava sopra, anche se pare ormai molto probabile che interventi decisi sui tassi di interesse non avvengano prima dell’anno nuovo.

A livello europeo, di fondamentale importanza saranno le elezioni politiche di fine mese in Germania, ad esito delle quali uscirà di scena la leader che più di chiunque altro ha orientato e ispirato con grande autorevolezza le scelte dell’Unione nell’ultimo ventennio, Angela Merkel, ma c’è grande incertezza su chi sarà il suo successore e su quale coalizione governerà a Berlino nel prossimo mandato.

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Meno incertezza, forse, ma uguale importanza, la corsa all’Eliseo del prossimo aprile, nella quale è già iniziata la sfida a Emmanuel Macron, che comunque sembra ancora godere dei favori dei sondaggi.

E anche in Italia avremo un’importante tornata amministrativa il 3 e 4 ottobre, nella quale verranno eletti i sindaci di alcune fra le maggiori città italiane (Roma, Milano, Napoli, Bologna, Torino). Inoltre è iniziato già da oltre un mese il semestre bianco, l’ultimo del mandato presidenziale di Sergio Mattarella, che ci condurrà, all’inizio di febbraio, alle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica.

Come è noto, in questo periodo non è possibile sciogliere le Camere e quindi convocare nuove elezioni; questo, se da un lato rafforza la stabilità dell’attuale assetto istituzionale col Governo Draghi, dall’altro può introdurre qualche elemento di difficoltà per il percorso delle riforme necessarie per i fondi del PNRR. Alcune forze della maggioranza, potrebbero infatti tentare qualche colpo di mano su singoli provvedimenti, cercando sponde nell’opposizione.

E poi ci sarà da sciogliere il nodo del nuovo Presidente della Repubblica, per il quale i giochi si apriranno subito dopo le amministrative di inizio ottobre, una volta verificato lo stato di salute delle forze in campo.

Tutto questo ci porta a prevedere che i prossimi mesi saranno caratterizzati da estrema volatilità e i mercati, pur mantenendo un’intonazione positiva, potrebbero mostrare i primi segni di debolezza, con qualche scivolone anche piuttosto profondo.

L’azionario rimarrà ancora la migliore asset class su cui investire e la prima scelta sarà questa volta l’Europa, dove la Banca Centrale sembra meno propensa di quella americana a invertire la tendenza espansiva della sua politica monetaria. Continuiamo a ritenere anche l’Asia una buona opportunità di investimento, a maggior ragione dopo la recente flessione.

.liquidità

Ciò che rende plausibile questo quadro è, da un lato, l’enorme liquidità che attualmente circola nel sistema (in attesa dell’annunciato drenaggio da parte delle autorità monetarie) e, dall’altro, la mancanza di reali alternative di investimento, data la scarsa attrattività del comparto obbligazionario, i cui rendimenti sono ancora ampiamente sotto i livelli di inflazione previsti.

Tuttavia, i segnali di attenzione cominciano a moltiplicarsi, e rispetto al passato è necessaria una maggiore attenzione al mercato. La strategia buy and hold, ovvero comprare e tenere in portafoglio, che pure con riferimento alle azioni nell’ultimo anno ha decisamente pagato in termini di rendimento, potrebbe rivelarsi piuttosto pericolosa. È necessario tenere pronto un piano B, da attivare nel caso che le cose si mettano al brutto e che dovrà essere necessariamente focalizzato sulla liquidità.

I mesi che ci separano dalla fine dell’anno potrebbero essere caratterizzati da un maggior livello di rischio, anche se non mancheranno le opportunità, purché siano nell’ottica del mordi e fuggi: approfittando dei rimbalzi e, su titoli selezionati, si potrebbero tentare alcune incursioni tattiche, ma tenendo sempre ben presenti i limiti di stop loss (livello di massima perdita sostenibile su un singolo titolo).

Una buona idea per chi avesse plusvalenze in portafoglio potrebbe essere quella di proteggere la posizione: pur senza vendere i titoli, si possono ricercare dei derivati che – a livello complessivo di portafoglio – possano premiare in caso di discesa dei prezzi. Si tratta di strumenti non semplicissimi, da attivare con molta attenzione e con la guida di consulenti adeguati, ma che si possono rivelare utili per una politica di prudenza.

Infine, da tenere sempre sotto controllo la posizione fiscale: se si hanno minus pregresse vicine alla scadenza, è bene impostare fin d’ora strategie di utilizzo che evitino di perdere la possibilità di detrazione. Anche in questo caso – oltre alla vendita di titoli in utile non appena il prezzo lo consenta – possono esistere certificati che distribuiscono maxi-dividendi in grado di compensare le minus presenti nello zainetto fiscale.

A questo punto, l’anno scolastico può davvero iniziare.