Luglio 2023

Quando era all’opposizione, Meloni sbraitava contro i migranti e invitava il Governo a seguire l’esempio di Polonia e Ungheria. Ora che comanda, non riesce a far passare il suo piano sui migranti – che è diventato governativo e quindi ragionevole – proprio per l’opposizione dei due campioni della destra europea. La conversione sulla strada di Bruxelles non ha ancora portato a farsi riconoscere all’estero il carisma di cui gode alla Garbatella: come un contrappasso dantesco a chi – nella vita precedente – da sovranista tuonava contro gli euroburocrati culattoni (il grazioso epiteto venne

Non sappiamo ancora se si dimetterà sua sponte oppure se verrà rimossa con un rimpasto, ma certo è che la vicenda del Ministro del Turismo più che open to meraviglia (o meglio to visibilia) dovrebbe essere intitolata “senza vergogna”. E non tanto per l’aspetto penale, perché sicuramente dalle accuse di reato verrà assolta, ma perché la moglie di Cesare non dovrebbe neanche essere toccata dal sospetto. Un po’ come successe all’ex Ministro del Governo Renzi, Federica Guidi, che per molto meno – l’intercettazione di una telefonata col compagno – lasciò l’incarico subito e senza polemiche. A un

Similitudini (poche) e differenze (molte ed eclatanti) nella vicenda personale e politica dei due leader recentemente scomparsi

Non è una novità che il potere, e la connessa responsabilità che comporta, sia una fonte di preoccupazione e alla lunga nuoccia ala salute, nonostante che il mitico Giulio Andreotti fosse convinto che “il potere logora chi non ce l’ha”. Il povero Papa Francesco, da quando è salito al soglio di Pietro, è visibilmente ingrassato e ha la mobilità compromessa; l’eloquio è più incerto e lo sguardo un po’ spento. La Giorgia nazionale si è appesantita e ha il viso stanco e sbattuto, per la fatica di dover gestire le alzate di ingegno dei suoi colonnelli. Mattarella per ora regge botta, e speriamo che

Arrivati al 3%, tutti si attendono che la FED allenti la morsa dei tassi, ma l’incognita sono i salari che potrebbero cominciare a crescere. L’Europa, ancora lontana, non può abbassare la guardia. L’Asia sulla rampa di decollo

Intendiamoci: che Zaki sia tornato libero - dopo aver subito una condanna per aver espresso le proprie idee ed essere stato tenuto appeso qualche anno in attesa del giudizio – è cosa buona e giusta. Ma tutta la vicenda lascia il Nostromo perplesso e diffidente, com’è nella sua natura del resto. Sarà anche un ottimo studente dell’ateneo felsineo, ma non aver ancora imparato l’italiano e continuare a dare interviste in inglese un po’ stona. La grazia ottenuta due soli giorni dopo la condanna e il rifiuto di rientrare col volo governativo per mantenersi, dice lui, indipendente o forse per non

La quota dei profitti sul reddito nazionale è aumentata, quella dei salari è diminuita. Chi vince e chi perde con l’inflazione. Cosa fare con il portafoglio

Brutta, bruttissima storia la guerra. Non porta mai niente di buono, per nessuno: non per chi la subisce, ovviamente, ma neanche per chi la provoca; e la guerra russo-ucraina non fa eccezione. Anche se non c’è dubbio su chi sia il cattivo invasore e chi la vittima aggredita, resta comunque una questione politica, fra stati, che passa sopra alla gente comune. A maggior ragione nello sport, dove non esistono nemici ma avversari, da combattere strenuamente ma con rispetto. Il rifiuto della schermitrice ucraina di stringere la mano alla russa non è stato bello, né utile, né intelligente. Se voleva