Sostiene la FED che si tratta di inflazione temporanea, che è tutto sotto controllo, che non c’è da temere un rialzo dei tassi (ma loro, i tassi a lunga, non lo sanno e continuano a aumentare) e che il covid è ancora una minaccia per cui la liquidità non smetterà di crescere, il debito si manterrà elevato e, insomma, tutto bene madama la marchesa. Mercato, stai sereno.

E il mercato, di questi tempi, sta sereno. Ogni tanto arriva uno scossone e i corsi delle azioni bruscamente cadono, come rami che si scrollano di dosso i frutti più pesanti: il Nasdaq, ad esempio, ha presentato il suo primo mese negativo dall’ottobre 2020. Ma tutto sommato il mercato regge botta e nessuno ha interesse a svegliare il can che dorme.

Ma attenzione: l’indicatore PCE (Personal Consumption Expenditure) in USA ha mostrato un dato dell’inflazione pari al 3,1% anno su anno e dello 0,7% mese su mese, il punto più alto da ben 13 anni. Se non si trattasse di inflazione transitoria, ma avesse componente almeno in parte strutturale, non sarebbero propriamente bruscolini.

Quando si sente bubbolare in lontananza, anche se i bollettini dicono che sarà bello e tutto passerà presto, meglio tenere stivali e cerata portata di mano, hai visto mai…

                                                                                                                 IL NOSTROMO