AVVISO AI NAVIGANTI - IL SOPRACCIGLIO AGGROTTATO
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Tempi che nessuno certamente rimpiange, quelli della Banca d’Italia, Antonio Fazio regnante, quando un sì non era un sì, un no non era un no, ma le risposte dovevano essere interpretate sulla base dell’aggrottamento del sopracciglio del dominus. O quando si facevano anticamere di giornate intere, per poi essere scaricati al solerte segretario; o quando la sera si andava a letto certi di una risposta e la mattina il panorama era completamente cambiato. Poi arrivò super Mario e si atterrò finalmente nel pianeta della normalità.
Questa storia del sopracciglio aggrottato è tornata in mente al Nostromo in occasione dell’ultimo discorso di Powell, il Presidente della Fed, che ha esaltato i mercati. A ben guardare, anche lui ogni tanto aggrotta il sopracciglio, ma non è questo il punto. È che non è chiaro il motivo degli osanna degli investitori, e viene da pensare che forse è stata la sua espressione del viso o la sua gestualità a fornire l’interpretazione autentica, perché di fatto non ha detto niente di nuovo. Ha solo ribadito che quando l’inflazione rallenta, anche le restrizioni monetarie avranno un ritmo meno violento.
Sia quel che sia, il problema vero del 23 probabilmente, più che l’inflazione, sarà la recessione; ma l’altro problema continuerà anche a essere quello delle politiche monetarie fuori fase o fuori tempo, che – dopo aver contribuito a creare l’inflazione a questi livelli – faranno peggiorare sensibilmente produzione e lavoro. Del resto, come nella celebre barzelletta di Draghi, è risaputo che i banchieri centrali se anche hanno un cuore, di certo l’hanno usato molto poco.
IL NOSTROMO
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