AVVISO AI NAVIGANTI - IL PESCE IN BARILE
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Anche la speranza che l’imperatore cinese potesse porre fine, dall’alto della sua potenza, al conflitto che da oltre un anno insanguina la vecchia (e sempre più periferica) Europa è andata miseramente delusa, dopo aver visto la consistenza del “piano di pace” finalmente reso pubblico. Un anno di morti e distruzioni per arrivare a niente, uno stallo di fatto cui nessuno pare aver voglia di mettere la parola fine, attraverso un negoziato serio. Del resto, molte sono le guerre in corso, di cui pochi parlano ma in cui molti ancora continuano a morire. Solo che, essendo guerre di serie B, nessuno se le fila.
Il cinese fa il pesce in barile, aspetta di veder passare il cadavere sul fiume e nel frattempo si gode i vantaggi del conflitto: energia a sconto dai Russi, yankees impegnati in una guerra lunga e costosa che quanto meno li indebolisce, spianando la strada verso Taiwan.
Di queste guerre, quella calda fra Russi e Ucraini e quella fredda fra Cinesi e Americani, i mercati sembrano non curarsi più di tanto, mostrando un bipolarismo fra la speranza che i banchieri centrali allentino la morsa della politica monetaria restrittiva e il timore che invece facciano come hanno sempre dichiarato: tassi alti e drenaggio della quantità di moneta. Ne viene fuori una volatilità esagerata, che obbliga gli investitori a tenere i nervi saldi.
IL NOSTROMO
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