IL BALLO DELL’ESTATE

IL BALLO DELL’ESTATE

Mer, 06/21/2023 - 17:31
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Per la gestione tattica ci sono ancora tre mesi di mercati sostenuti

.ballo d'estate

Torniamo a parlare di tattica, questa volta con un orizzonte temporale di circa tre mesi, che ci porterà alla fine di quest’estate che si preannuncia torrida.

A inizio anno avevamo consigliato una prudenza vigile e attiva per i primi mesi, dopo di che sarebbe arrivata implacabile la recessione, che avrebbe comunque consentito buoni affari di acquisto a saldo. Più o meno ci avevamo azzeccato, ma alcuni eventi hanno leggermente cambiato la situazione, più che altro allungando il brodo, ma non modificandone il contenuto.

L’inflazione è effettivamente diminuita, i segnali di recessione non si sono dissolti ma si sono solo un po’ (anche se significativamente) diradati, i mercati tutto sommato hanno retto botta (alcuni in realtà sono cresciuti non poco), gli analisti continuano a puntare su un allentamento dei freni delle autorità monetarie. L’unico problema è che gli gnomi della Fed non paiono rendersi conto di tutto questo, o forse sono i più svegli di tutti e hanno capito in anticipo come andrà a finire.

.tassi

Cerchiamo di fare chiarezza, e di capire cosa può fare in questa fase un investitore razionale.

Di questi tempi i mercati USA sono reattivi soprattutto alle mosse e alle dichiarazioni della FED, e naturalmente anche i mercati europei seguono a ruota. La sensazione diffusa fra gli analisti era che, rendendosi palese l’avvicinarsi della recessione, i banchieri centrali non avrebbero avuto il coraggio di proseguire la politica “lacrime e sangue” a base di aumento dei tassi e riduzione della quantità di moneta e che non solo non avrebbero dato corso ai paventati ulteriori aumenti, ma avrebbero dovuto avviare, seppur obtorto collo, una nuova policy di tagli.

.tagli

Questo ha spinto soprattutto i mercati azionari verso un prolungamento della fase toro già intrapresa a fine anno. Alcuni fattori tecnici hanno poi rafforzato gli acquisti: diversi buy-back[1] annunciati dalle società quotate (prima del black-out di fine mese per l’attesa delle trimestrali), dati sull’inflazione al 4%, quindi in calo notevole, utili delle aziende previsti in crescita, acquisti dei fondi e dei retailers. Il risultato, nel mese di giugno, è stato che l’indice S&P (quello delle maggiori quotate USA) ha inanellato 5 settimane di crescita consecutive e l’indice Nasdaq (quello delle società tecnologiche) ha addirittura messo a segno un +39% da inizio anno, con la volatilità scesa ai minimi. Tanto che molti in queste settimane hanno parlato di FOMO (fear of missing out), ovvero di “paura di restare fuori”.

.bull market

E in effetti nell’ultima riunione la FED ha soprasseduto da un ulteriore aumento dei tassi, anche se le dichiarazioni dei maggiori esponenti hanno ribadito che la guardia è ancora alta e che da qui alla fine dell’anno sono probabili altri due ritocchi in salita dei tassi. La BCE invece, imperterrita, ha continuato ad aumentare come se vivesse sulla luna. Per gli analisti, il passaggio da un’attesa di riduzione a un duplice aumento è stata sicuramente una doccia fredda, ma il sentiment di mercato non è cambiato di molto.

Nel frattempo la recessione sembra essersi allontanata: non che sia sparita dall’orizzonte, ma i dati positivi sull’occupazione e sulle compravendite immobiliari hanno in qualche modo rassicurato sul trend economico, almeno allungando il periodo di attesa per la crisi. La curva dei tassi mantiene la sua inversione, nel senso che i tassi a breve continuano ad essere più elevati di quelli a media-lunga scadenza, e questo è un chiaro segnale – secondo gli esperti – di tempo nero all’orizzonte. E l’inflazione è vero che è scesa, ma resta pur sempre il doppio del target (2%) delle autorità e sicuramente prenderà nuova linfa dal decollo della Cina che farà crescere i prezzi petroliferi e dall’aumento dei salari in seguito alla piena occupazione.

.nero all'orizzonte

Per ora il tono dei mercati è ancora sostenuto, anzi ne è aumentato lo spessore, soprattutto nel Nasdaq: mentre i primi rialzi erano dovuti soprattutto all’intelligenza artificiale e ai 5 titoli a maggiore capitalizzazione (Amazon, Microsoft, Meta, Google, Tesla), ora sono cresciuti anche i titoli minori e il vento degli acquisti sta soffiando su tutto il listino.

In questa situazione, complicata ma non negativa, è ragionevole prevedere che ci saranno ancora almeno tre mesi di borse sostenute, più in America e in Asia che in Europa, e che dopo dovrebbero iniziare gli effetti negativi della temuta recessione e (se la FED mantiene quello che ha promesso) degli ulteriori aumenti di tassi. Gli investitori, sotto il profilo della gestione tattica, hanno quindi più o meno tutta la stagione estiva per continuare a ballare e a mettere fieno in cascina, tenendo però presente che sarà necessario farsi trovare liquidi e non esposti per il crollo prossimo venturo. Solo quando la recessione si sarà insediata, e avremo una minima visibilità sul suo sviluppo, potremmo valutare un nuovo ingresso sul mercato, a prezzi bassi, con l’ottica di investimento a medio lungo termine.

Per ora quindi il consiglio è di mantenere un monitoraggio attivo, cercando di intervenire sui mercati intraday quando gli indici crescono ma tenendosi sempre liquidi per non farsi trovare spiazzati. Ancora interessanti le obbligazioni, ma in questa fase meglio quelle di breve durata residua, che offrono rendimenti più interessanti.

 

[1] L’operazione di buy back consiste nel riacquisto di azioni proprie da parte di una società quotata. Questo comporta la riduzione delle azioni effettive in circolazione con conseguente aumento – a parità di reddito – degli utili per azione e quindi, in prospettiva, della quotazione. Inoltre l’acquisto fa aumentare la domanda e quindi, direttamente, le stesse quotazioni.