Non può non rimanere simpatico, nonostante il presenzialismo che lo affliggeva quando era ministro, e che lo portava a farsi vedere in tv con una frequenza inferiore solo a quella della Premier. Fulminato sulla via di Damasco della gnocca conosciuta solo in tarda età, non ha saputo reggere la pressione della pompeiana, e le probabili crescenti richieste della stessa, e alla fine ha mollato. Aridatece er caimano, verrebbe quasi da dire: altroché andare contrito a spiegare come e perché (sacrificio peraltro inutile, dato che poi si è dimesso), lui sarebbe passato all’attacco contro i giornali di sinistra e la magistratura politicizzata.

E alla Giorgia nazionale tocca come al solito mettere le toppe alle malefatte dei suoi colonnelli, dalla pitonessa Santanché al deputato pistolero Pozzolo, a quello chiacchierone Del Mastro, al nostalgico La Russa, a Lollo che fa fermare i treni al bisogno. Una schiera di maldestri colonnelli, che alla maestrina tocca bacchettare sulle mani. In questo caso, si vede che il rimbrotto non bastava, perché a cadavere ancora caldo c’era già pronto il sostituto. Una prece per il povero Genny.

E una prece anche per i banchieri centrali, che si apprestano alla prima sforbiciata di tassi: partiranno gli USA alla prossima riunione, si prevede un bel mezzo punto percentuale in meno. Dopo gli sbandamenti di agosto, il mercato sembra pronto a brindare. Visto quanto ha già corso, non aspettiamoci grandi exploit, prepariamoci magari a tornare sull’obbligazionario a media scadenza (per quello a lunga è ancora troppo presto).

IL NOSTROMO