AVVISO AI NAVIGANTI - MA LAVORARE NO?
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La cosa più sorprendente nella vicenda di Vincenzo Coviello, il bancario spione ex-dipendente di Intesa San Paolo, non è neanche tanto il fatto che spiava i potenti. Perché, diciamocelo francamente - nonostante tutte le fandonie che ci impongono sulla privacy - è chiaro che con le moderne tecnologie siamo tutti spiabili e i personaggi più in vista dovrebbero averlo messo in conto. No, la cosa più sorprendente è che in poco più di due anni questo signore ha fatto 6.637 accessi su dati di 3.572 clienti in 679 filiali della Banca. Ovvero, circa 20 accessi su una decina di clienti al giorno. Ma questo non aveva da lavorare? Come poteva trascorrere tutto questo tempo a fare accessi (retribuiti) invece che a lavorare? Nessuno se n’è accorto in due anni?
Vero è che il lavoro ormai è un optional, come dimostra l’AD di Stellantis – quello con 23 milioni di euro di stipendio annuo -, società di nazionalità britannica che paga le tasse in Olanda e attualmente in difficoltà conclamata, che ha deciso di ridurre il personale in Italia, dove la stessa società ha iniziato a commercializzare le vetture low-cost prodotte dalla sua consociata cinese. Tavares è venuto in Parlamento col cappello in mano a chiedere soldi pubblici per foraggiare la sua azienda in crisi (secondo la vecchia e consolidata tradizione degli Agnelli), ma si è ben guardato dal mettere a disposizione della società i suoi 100 milioni di Euro guadagnati in 5 anni.
Consoliamoci coi mercati, che almeno un altro mese di buona salute dovrebbero regalarcelo, nonostante la ripresa dell’inflazione. Può essere un buon momento per comprare protezione per il post-elezioni, ma stando attenti alla volatilità. I bond a lunga scadenza meglio lasciarli stare ancora per un po’: chi non può proprio fare a meno delle obbligazioni si limiti a quelle con breve durata residua. E magari un pensierino al petrolio
IL NOSTROMO
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