AVVISO AI NAVIGANTI - CHAPEAU
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Non se ne può più di parlare di Trump, e davvero il Nostromo non vorrebbe occuparsene ancora. Ma questa volta non è possibile farne a meno, perché si tratta della prima buona notizia proveniente da oltre Atlantico dall’inizio dell’anno: il gran rifiuto di Harvard. Finalmente, almeno per una volta, l’America è tornata quella che conoscevamo e abbiamo ammirato, grande e con la schiena diritta. I fatti sono noti: la nuova Amministrazione ha intimato di smantellare gli accampamenti degli studenti pro-Gaza e di sopprimere i programmi dedicati alla diversità, minacciando di rivedere i criteri di ammissione di studenti e docenti e, soprattutto, bloccando 2,2 miliardi di dollari di contributi.
Lo aveva fatto anche con la Columbia, la quale ha prontamente innestato la retromarcia. Ma con Harvard non ha funzionato. A prescindere dal merito delle richieste governative – è discutibile la deriva intrapresa negli ultimi anni dagli atenei USA, sia per gli eccessi antisionisti che per lo sbandamento della cancel culture e dell’ostracismo woke – l’autonomia e la libertà didattica delle Università (anche se il biondo ha dichiarato che dicono solo bugie) è un bene non negoziabile e non in vendita per le società democratiche.
In tutto questo bailamme alzato da Trump, è passata sotto silenzio un’altra buona, e insolita, notizia per l’Italia: l’upgrade del rating del Paese da parte di Standard & Poor a BBB+ e, conseguentemente, di quello delle 15 maggiori banche. Questo ridurrà, in prospettiva, il costo del debito pubblico e renderà meno complicato piazzare i Buoni del Tesoro nei prossimi mesi. Si conferma così ciò che il Nostromo consiglia da tempo: non aumentare l’esposizione sugli USA e ricercare buone opportunità in Italia e in Europa.
IL NOSTROMO
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