In principio era la croce di Vandea, il piglio saccente e bigotto da prima della classe e da più giovane Presidente della Camera della storia. Poi la fase punkabbestia e borchie (e fino a qui, niente da dire). Ma questa storia dell’attivismo commerciale sfrenato, del business border-line, dell’affarismo senza limiti, un po’ sorprende e sinceramente dispiace.

All’epoca – lei era poco più che ragazza ma il Nostromo era già un pezzo avanti – il fatto che una giovane donna, perlopiù sconosciuta, fosse arrivata a una tale carica faceva piacere. Una volta tanto non le solite facce grinzose e teste canute, ma la freschezza e la novità di una bella ragazza fuori dagli schemi.

Senza entrare nel merito delle vicende giudiziarie, e ben volentieri ricordando la presunzione di innocenza, tuttavia viene da chiedersi cosa porta un ex personaggio politico di primo piano (magari già lautamente pensionato) a trafficare con auto di lusso e mascherine, ad aprire società di intermediazione e compravendita, a fare affari a tutto spiano. Allora meglio la sorella, che almeno cambia continuamente personaggi per mestiere.

Comunque, facciamocene una ragione: anche questa è Italia.

                                                                                                            IL NOSTROMO