IL BUGIARDO AL CAPOLINEA
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La perfida Albione non cessa di stupirci: una volta Londra era il sogno di tutti i ragazzi che vi vedevano il tempio della musica vera, dei giovani rampanti per i quali un master in Inghilterra apriva carriere e successi a non finire, ma anche dei più attempati che ammiravano quel grande popolo capace di costruire un impero e far parlare la sua lingua in tutto il mondo. Ora, dopo una serie di premier fallimentari come Cameron e Theresa May, è guidata da un leader improbabile, dichiaratamente bugiardo e anche brutto. Per fortuna (degli Inglesi) è arrivato a capolinea: se ancora soggiorna al numero 10 di Downing Street è perché il suo partito non riesce a trovare un sostituto, ma è questione di settimane se non di giorni.
Porte girevoli: gente che esce, gente che entra, o almeno prova a rientrare. Come il mitico “papi”, ora ufficialmente candidato al Colle dallo schieramento di destra, anche se in gran parte al governo. O gioco o do noia, come si diceva da ragazzi, e di certo al(l’ex) Cavaliere non manca creatività, inventiva e voglia di divertirsi. Alla fine, questa è l’Italia che lo si voglia o no; e quella è l’Inghilterra: povera Europa!
Meno male che Draghi c’è. C’è però anche l’inflazione, omicron e una ripresa che non convince; è bene che gli investitori stiano accorti. Per i problemi ci sarà tempo: ora godiamoci la kermesse dei grandi elettori e poi San Remo. Tutti davanti alla tv.
IL NOSTROMO
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