AVVISO AI NAVIGANTI - NON ESISTONO PORTI SICURI
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Quando il tempo volge al brutto, e dovunque si guardi non ci sono che nuvole nere e minacce di tempesta, si deve pensare per prima cosa a cercare un approdo dove ripararsi e aspettare che la bufera passi. Chi va per mare conosce bene il senso di timore e di impotenza quando le forze della natura diventano minacciose. Anche chi è esposto sui mercati, di questi tempi, vorrebbe trovare un porto sicuro in cui fermarsi e cercare di limitare i danni. Il problema è che non esistono porti sicuri, come ci si muove ci si fa male, e anche a stare fermi se ne busca.
In questi casi il libero arbitrio, come nel caso di Bertoldo, è limitato alla scelta dell’albero al quale impiccarsi. Il colpo di genio del protagonista della storia fu quello di indicare un piccolo arbusto, che avrebbe impiegato molti anni a crescere e a diventare albero, sicuramente più di quanto restava da vivere a lui.
Che fare allora (avrebbe chiesto, guarda caso, Lenin)? Certo è che se si deve cadere da un cornicione, meglio essere un gatto che un sacco di patate, come direbbe un brillante banker amico del Nostromo. Ovvero, meglio restare liquidi per quanto possibile, con scadenze brevi e limitando nuovi rischi. Ma di questi tempi, con l’inflazione al 10%, anche la liquidità è un lusso.
IL NOSTROMO
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