Armi e missili sono in piena funzione, militari e civili stanno tuttora morendo sotto le bombe, la distruzione di un intero paese procede a gran ritmo e un vero negoziato non c’è ancora. La guerra, stupida come tutte le guerre, è ancora in pieno svolgimento e non si riesce a capire – grazie alle molte bugie che ci raccontano – chi sta vincendo; eppure c’è già un vincitore, uno che non ha sparato neppure un colpo e che si appresta a riscuotere un dividendo enorme, sia economico che politico: la Cina.

Invocato a Ovest come deus ex machina in grado di risolvere il conflitto e a Est come il fedele alleato strategico di sempre, Xi Jinping non si sporca le mani e, con gioco di prestigio cerchiobottista, si gode un’immagine immacolata ma soprattutto un vantaggio competitivo e commerciale enorme, potenzialmente incolmabile da parte di Biden, non certo un’aquila in termini strategici. Di fatto unico acquirente delle materie prime russe, e suo unico fornitore di tecnologia, la Cina potrà tranquillamente rifornirsi a basso prezzo dai russi, magari rivendere prodotti energetici all’occidente – ovviamente a prezzo moltiplicato -, continuare a impadronirsi dell’Africa e tra un po’ chiudere la pratica Taiwan.

Sono antipatici, talvolta inquietanti, sicuramente lontanissimi dal nostro modo di pensare e di vivere, scorretti commercialmente, ma non c’è dubbio che si apprestano a diventare (se già non lo sono) i padroni del mondo. Non appena avranno debellato il covid (e lo faranno presto), il loro sistema economico tornerà a crescere impetuosamente, come negli anni scorsi. Investire oggi sulla Cina è come tirare un rigore a porta vuota.

                                                                                                      IL NOSTROMO