Viene da chiedersi perché mai lo zar cattivo (o meglio il suo sodale intestatario del mezzo) abbia chiamato il super yatch, attualmente nel porto di Marina di Carrara, col nome della protagonista persiana della celebre serie di novelle che con la sua capacità affabulatoria riuscì a evitare l’esecuzione per mille e una notte. Forse perché, inventando favole, visse bene e a lungo come spera di fare lui attraverso le fake news e bugie di cui si dice sia mirabile disseminatore.

Tuttavia il Nostromo, che naturaliter solidarizza con i colleghi marinai, fatica a comprendere dove sia la legalità e la certezza del diritto se uno stato sovrano sequestra un’imbarcazione che batte bandiera delle Isole Cayman non già in esecuzione di un provvedimento dell’autorità giudiziaria ai danni di chi sia riconosciuto colpevole di un reato, o di evasione fiscale, ma di un privato cittadino che ha il torto di essere amico di un dittatore o di una società estera il cui soggetto economico sia ritenuto essere quello stesso dittatore. Nella sua ingenuità, e pur comprendendo che è cosa buona e giusta fare di tutto per danneggiare economicamente uno stato colpevole di invasione, il Nostromo è portato a chiedersi se questo non sia scendere al livello dell’illegalità e comunque esporsi a durissime rivendicazioni e cause di risarcimento.

Sia come sia, è chiaro che sono tempi duri e che occorre essere prudenti. La volatilità dei mercati e i rischi di recessione e inflazione mettono in serio pericolo l’integrità del patrimonio. La liquidità, pur costosa, può essere una buona soluzione, magari per rientrare sul mercato nei momenti di crollo.

                                                                                            IL NOSTROMO