Facciamo una previsione sul Governo prossimo venturo, a guida Meloni. Il dilemma fra tecnico o politico in realtà è un falso problema. Ci saranno certamente yesmen sui quali la premier potrà contare, ma dovranno esserci anche ministri bravi
L’aliquota unica per tutti gli scaglioni di reddito dell’imposta diretta sulle persone fisiche comporterebbe, a parità di gettito per lo Stato, un trasferimento dell’onere da parte di chi guadagna di più a carico di chi guadagna meno, avvantaggiando i ricchi e penalizzando i poveri. Oppure, con riduzione del gettito, prevedendo che paghi lo Stato.
Come più volte accaduto in passato, la vittoria della destra non potrà mettere in pericolo l’assetto istituzionale e democratico e il lavoro di Draghi non verrà (almeno all’inizio) vanificato per la sua forza inerziale. I problemi verranno dopo, quando avremo bisogno dell’Europa e non è detto che non ce la facciano pagare.
Se in Italia abbiamo un evidente problema di leadership nel panorama politico, in Europa e nel resto del mondo la situazione non è molto migliore. Papa Francesco, Joe Biden, Emmanuel Macron: ognuno con le sue incertezze e i suoi problemi
Nessun gigante, molti nani e una ballerina: questa settimana parliamo di Enrico Letta, Matteo Renzi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Grillo ha grande visione strategica e presa sul pubblico, ma non si sporca le mani con la gestione. Draghi focalizzato sui risultati e insensibile agli umori dell’elettorato. Fra i due estremi, Silvio Berlusconi che ha comunque lasciato una traccia sul panorama politico
Con la loro storica pazienza, i Russi hanno costruito negli anni una strategia di divisione dell’Europa, finanziando i no-nukes, gli ecologisti e i sovranisti. Difficile che possa funzionare l’imposizione di un tetto al prezzo del gas
Il principale protagonista della guerra, quello che ha scatenato l’attacco, avrà conseguenze economiche, finanziarie e politiche (oltre che ingenti perdite di vite umane) che trasformeranno l’invasione in un autogol epocale
Con l’Ucraina divenuta terreno di scontro fra le superpotenze, l’Europa ha perso una grande occasione per giocare un ruolo da protagonista. Non è stata capace di disinnescare la crisi e ne subirà le conseguenze economiche, a causa della mancanza di una politica estera e di una difesa comuni.
L’affermazione di Macron rafforzerà l’asse portante dell’Unione Roma-Parigi, che dopo l’uscita di scena di Angela Merkel e la Brexit, potrà contrastare il gruppo dei paesi frugali.
