Oggi i veri deboli non sono quelli che, pur con tutte le difficoltà, hanno un lavoro fisso e garantito o riscuotono una pensione, ma chi un lavoro stabile non ce l’ha e una pensione difficilmente potrà averla
Una tornata elettorale come quella recente in passato avrebbe paralizzato le istituzioni per diversi mesi; oggi invece si è ripreso subito a lavorare sul cronoprogramma. Il politico deve ricercare e catalizzare il consenso, il manager deve rispondere sui risultati
Esce di scena Angela Merkel e (purtroppo per noi) passa linea del rigore e della lotta all’inflazione, che si prospetta effettivamente molto più preoccupante di quanto previsto
In pochi mesi sta cambiando la percezione del nostro paese: grazie anche allo sport, si assiste a un forte spirito di ripresa. Magari non sarà un nuovo Rinascimento, ma fosse anche solo per la riforma della giustizia che cancellerà il “fine processo mai”, l’avvento di Draghi è una gran fortuna
Come ha seccamente reagito il premier, questo non è il tempo di prendere ma di dare. Giusta la preoccupazione di sostenere i giovani, ma occorre una riforma strutturale dell’intero sistema tributario e non una nuova imposta.
Partita in sordina, la nuova amministrazione USA sta tenendo fede alle promesse elettorali e, grazie a 6 miliardi di dollari che valgono il 6,4% del PIL, porterà il paese fuori dalla crisi verso una vera e propria rinascita. Pragmatismo e profilo basso gli ingredienti per i buoni risultati, ma debole e ancora incerta la strategia in politica estera
L’Italia ha recuperato autorevolezza e prestigio, ma il compito del premier è ben lungi dall’essere terminato. Occorre impostare le basi per la rinascita. Per questo è importante che l’azione di Governo, per alcuni aspetti ancora insoddisfacente, venga continuata dal premier
I rapporti con la Turchia, grande paese di antica tradizione culturale e storico caposaldo della NATO, si sono deteriorati con l’avvento al potere del regime confessionale di Erdogan. L’ingresso in Europa, un tempo obiettivo della diplomazia turca, è ormai definitivamente abbandonato
Mercati e opinione pubblica concedono sempre un primo periodo di “luna di miele” ai nuovi leader, a maggior ragione Draghi potrà se non risolvere almeno aggredire le tre principali issue che si trova davanti: istruzione, sanità ed economia. Con due anni di tempo e 200 miliardi, abbiamo un’occasione epocale. Burocrazia e giustizia i cantieri più complicati.
Come in passato all’indomani delle grandi crisi, per risollevare il paese sono necessarie persone di grande levatura internazionale, esperienza e carisma. Questa volta tocca a Mario Draghi, un altro eccellente prodotto della fucina di Banca d’Italia, come lo furono Einaudi e Ciampi
