Formazione

Pillole di Finanza: e le valute?
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Marco Parlangeli Ven, 04/14/2017 - 09:13

Cerchiamo di fare un passo in avanti rispetto all’impostazione di base di un buon portafoglio di investimento: valutiamo se può convenire, o almeno avere un senso, impiegare parte delle proprie risorse in valuta estera. Ai tempi della lira, tipica valuta debole, era pressoché indispensabile – al fine di difendere il valore del portafoglio – tenere investita una parte delle proprie disponibilità in valute forti, in primo luogo il dollaro USA, ma anche franco svizzero, marco tedesco, sterlina inglese. La lira era infatti periodicamente soggetta a svalutazioni anche consistenti, per effetto

Pillole di Finanza: i tassi

7 April 2017 | By Marco Parlangeli

Come argomento per la ventesima pillola scelgo ancora una volta i tassi di interesse. Questi numerini rivestono una grande importanza in finanza, sono senz’altro la grandezza se non più rilevante certamente la più citata, anche se da tempo la loro capacità di muovere le leve economiche si è molto ridimensionata. Una volta il mondo era certamente più semplice: abbiamo imparato dai modelli economici che quando l’economia rallentava, la banca centrale riduceva i tassi, le imprese aumentavano i loro investimenti (perché in banca spendevano meno per finanziarli), le famiglie facevano più mutui per

Pillole di Finanza: sell in may and run away!

31 March 2017 | By Marco Parlangeli

Un detto molto popolare fra gli operatori di borsa negli Stati Uniti, che in lingua originale suona in rima, dice: vendi a maggio e scappa. È una di quelle indicazioni che non hanno una ragione finanziaria effettiva, ma che si basano sull’osservazione empirica e statistica. È stato infatti rilevato che il mercato azionario americano presenta con grande frequenza un picco stagionale in alto a Maggio, per poi discendere spesso repentinamente e in modo verticale fino all’estate. Solo ad Agosto i corsi ricominciano a risalire, per cui, appunto, il consiglio è di vendere in maggio ai massimi, per

Pillole di Finanza: inflazione, che fare quando si prevede l'aumento

24 March 2017 | By Marco Parlangeli

Se la deflazione è il sintomo di un’economia che ristagna, è allora normale porsi un obiettivo di ragionevole incremento del livello generale dei prezzi che rappresenti un sistema che si sviluppa naturalmente e senza distorsioni. Tale livello “fisiologico” è generalmente indicato nel 2%, il livello da poco raggiunto in Eurozona. Questo livello è considerato di equilibrio, ovvero non distorsivo. L’inflazione infatti produce anche un effetto di redistribuzione della ricchezza dai creditori, coloro che possiedono attività finanziarie in genere, ai debitori. Poiché crediti e debiti sono espressi

Pillole di Finanza: inflazione, la misurazione e i polli di Trilussa

17 March 2017 | By Marco Parlangeli

Esisteva in passato una teoria economica, che a un certo punto ebbe anche una discreta popolarità, in base alla quale si sosteneva che l’inflazione non esistesse, essendo l’aumento dei prezzi la semplice conseguenza dell’aumento di valore dei beni o servizi. In effetti è difficile che dopo qualche anno un certo prodotto resti esattamente uguale, da un punto di vista qualitativo. Molto spesso viene migliorato, aggiornato o magari solo abbellito nella confezione o nell’immagine (ma anche questo è un incremento di valore, almeno di quello percepito). E pochi, dopo anni, tornerebbero a comprare

Pillole di Finanza: inflazione, spauracchio oppure obiettivo?

10 March 2017 | By Marco Parlangeli

Chi oggi ha più di quarant’anni non può non stupirsi quando legge affermazioni del tipo: “purtroppo l’inflazione è ancora bassa” oppure “il nostro obiettivo è far risalire l’inflazione”. In effetti per noi che abbiamo vissuto gli anni del faticoso rientro dall’inflazione a doppia cifra, e in alcuni momenti sopra il 20%, risulta molto difficile associare questo concetto a qualcosa di positivo. E d’altra parte lo stesso obiettivo dichiarato della politica monetaria della Banca Centrale Europea è la stabilità e il contrasto, appunto, dell’inflazione. Questo obiettivo è stato mutuato da quello

Pillole di Finanza: lo Spread

3 March 2017 | By Marco Parlangeli

Abbiamo visto la scorsa settimana che lo spread è uno degli elementi che intervengono nel calcolo della cedola quando siamo di fronte a un tasso variabile. “Spread” è da tempo diventato un termine diffuso e molto importante: per colpa del suo livello tropo elevato, nei titoli pubblici italiani rispetto a quelli tedeschi, nel 2011 cadde il secondo governo Berlusconi aprendo le porte al governo tecnocratico di Mario Monti. Si tratta di due aspetti diversi dello stesso concetto, un concetto la cui fortuna nel dibattito economico è piuttosto recente: fino a una ventina d’anni fa, prima dell

Pillole di Finanza: tassi variabili e spread

24 February 2017 | By Marco Parlangeli

L’investimento a tasso fisso è una gran bella cosa perché consente di conoscere con esattezza i flussi monetari (nominali, ovviamente, quindi senza tener conto dell’inflazione) dal momento dell’impiego fino alla scadenza. E se il nostro investitore è soddisfatto della cedola e non ha bisogno di tornare in possesso dei contanti prima della scadenza, può disinteressarsi di tutto il resto. Ma se dovesse vendere prima della scadenza e il livello dei tassi fosse aumentato, abbiamo visto che subirebbe una perdita in conto capitale perché il prezzo del titolo scenderà. Ovviamente se invece i tassi

Pillole di Finanza: tassi negativi, inflazione e liquidità del sistema

17 February 2017 | By Marco Parlangeli

Abbiamo visto la settimana scorsa come funziona il tasso fisso, nel caso del BTP. Altre tipologie di titoli di stato a tasso fisso sono i BOT e i CTZ, che funzionano però in modo diverso. Prendiamo i BOT: sono titoli a scadenza inferiore all’anno, e possono essere comprati o in emissione (tramite la banca al momento dell’asta del Tesoro) oppure sul mercato secondario. In questo momento per un investitore i Bot non sono un argomento molto divertente, perché hanno tutti quanti un tasso negativo. Ciò vuol dire, ad esempio, che se compriamo un BOT con vita residua di 6 mesi (ad esempio quello con

Pillole di Finanza: tassi fissi, variabili e spread

10 February 2017 | By Marco Parlangeli

Il tasso di interesse di un’obbligazione può essere fisso o variabile. Il tasso fisso è un concetto intuitivo: fino alla scadenza del titolo, ovvero fino a quando quel titolo verrà rimborsato, il tasso non cambia. Se prendiamo ad esempio il BTP 01/12/26 1,25%, con ISIN (ovvero numero di codice che lo identifica in modo univoco) IT0005210650, attualmente quotato 90,79, sappiamo con assoluta precisione: che pagherà un interesse pari all’1,25% annuo del valore nominale in due cedole: il 1°/12 e il 1/6 di ogni anno fino al 1°/12/2026, giorno in cui verrà integralmente rimborsato il capitale (salvo