Avvisi ai Naviganti

Chi ha più di qualche primavera sulle spalle, certamente si ricorderà della credenza popolare con la quale le nostre mamme ci raccontavano delle “febbri di crescita”, gli improvvisi attacchi di febbre che prendono i bambini che si diceva facessero crescere. Certo è che chi riesce a sopravvivere nei momenti difficili, finisce per rafforzarsi e impara a resistere alle crisi. Quello che non ammazza ingrassa, appunto. I rovescioni di borsa della scorsa settimana, peraltro ampiamente attesi come il Nostromo ha più volte raccontato ai suoi venticinque lettori, non devono spaventare più di tanto

Di questi tempi, con mercati azionari in grande spolvero e tassi negativi o quasi, molti si chiedono se non sia il caso di investire tutto il portafoglio in azioni e uscire dal mercato obbligazionario e monetario. A parte la liquidità, che può sempre servire, non è mai una buona idea essere ingordi. Oggi va così, ma se la musica cambia all’improvviso? Ci siamo già dimenticati i tango bond, cirio, parmalat e compagnia bella? La storia non ci ha insegnato proprio niente? Anche se i bond oggi non sono molto sexy, si possono considerare una sorta di polizza assicurativa contro ribaltoni del

Repubblica fondata sul lavoro? Magari… Gli illuminati padri costituenti avevano messo il lavoro a fondamento dello stato. Come dire: ognuno deve impegnarsi, anche se costa fatica, per dare il suo contributo al benessere e alla produzione di ricchezza del paese. Bellissimo, e a quel tempo anche necessario, perché nello sforzo di rinascita del dopoguerra mancava la mano d’opera e l’industria stava decollando. Oggi la situazione è un po’ diversa. Il lavoro non è più un diritto, ma quasi un privilegio, chi ce l’ha se lo tiene stretto e chi non ce l’ha (oltre il trenta per cento dei giovani, più o

Quando ancora viveva in terraferma, una delle occasioni preferite dal Nostromo era cenare in compagnia di amici, con abbondanti libagioni e chiacchiere in libertà, accompagnate da un rummino o grappino dopo il caffè, che si protraevano un bel po’ dopo cena, grazie anche all’allungo di un buon sigaro. Ora, delle due l’una: o si cena con le galline, tipo verso le sei/sei e mezzo; o si taglia il dopo cena: come lavarsi i piedi con i calzini. Usciremo da questa pandemia certamente più prudenti, più igienizzati, più controllati, ma anche molto più soli. Più nervosi, più introversi, più diffidenti e

Il Nostromo confessa di capirci poco. Per Pasqua tutti rossi, contagi in crescita, campagna vaccinale in affanno, vietato uscire di casa, vietato tutto; dieci giorni dopo arriva l’atteso annuncio: entro il 26 aprile liberi tutti, come quando da ragazzi si giocava a nascondino e il più svelto riusciva a lanciare il tana libera tutti. Cosa mai può essere successo in dieci giorni nel nostro paese per chiudere in modo irreversibile questo periodo di grande paura? Intendiamoci: meglio così, tornare a vivere all’aperto e in socialità è un bene per tutti, e se qualcuno che le cose le sa ci consente

Il Nostromo è ancora stabilmente al largo e si guarda bene dal rientrare. Il vitello grasso, se mai ci sarà, dovrà ancora aspettare, e certamente non gli dispiacerà ritardare il banchetto nel quale dovrà occupare il posto a centro tavola. Del resto, feste e banchetti sono ancora off-limits e in attesa che l’altro Figliuolo, quello vero, ci liberi tutti, in terraferma tocca ancora arrangiarsi con asporti e isolamento. Investire in Italia oggi non è ancora una buona idea, ma anche all’estero è bene fare attenzione. I tassi saliranno, questo è certo: sui Treasury decennali sono già in prossimità

La Pasqua di resurrezione è passata, il coronavirus ancora no, ma il Nostromo è ottimista ed è convinto che la prossima Pasqua (e magari già il prossimo Natale) anche in terraferma saremo tornati liberi, tutt’al più ancora con mascherine e regole di distanziamento, ma liberi. E i mercati, dove saranno i mercati fra un anno? Ah saperlo! I grandi economisti (quelli bravissimi a prevedere e spiegare il passato, ma di poco aiuto pratico per il futuro) danno per certo l’aumento dell’inflazione, il connesso aumento dei tassi di interessi, la ripresa della hard economy, quella dei settori ciclici

L’unica abitudine che il Nostromo ha mantenuto rispetto a quando viveva in terraferma, è quella di tenersi informato e aggiornato su quello che succede nel mondo. In questi giorni – nei quali i media mainstream si arrampicano sugli specchi cercando di convincerci che le cose si stanno sistemando e il coronavirus ha i giorni contati, ma che tocca ahimè ancora stare rinchiusi - è stato colpito da tre episodi, in qualche modo esemplari. Il primo viene dagli USA: il neopresidente Biden si è dato un termine (il 4 luglio, Indipendence Day) per la sconfitta definitiva della pandemia, ha raddoppiato

Navigare necesse est, diceva Gneo Pompeo ai marinai che non volevano imbarcarsi per rientrare a Roma a causa del brutto tempo. Navigare si deve (chi sta fermo è perduto), ma di questi tempi è anche divertente. Come nell’azionario USA: basta non avere paura delle brusche cadute e delle risalite, quello che gli esperti chiamano volatilità. La paura dell’inflazione e della recrudescenza del virus, non è ben chiaro in quale ordine, hanno fatto fuggire alcuni grandi investitori e qualche scossone ha investito i mercati azionari, gli unici di questi tempi in grado di regalare qualche profitto. I

Corsi e ricorsi storici: Enrico (stai sereno) è tornato per cercare di risollevare morale e gradimento di un partito storico e importante, che sembra aver perso la strada di casa. E mentre il fratello di Montalbano si reca alla corte della D’Urso per dire che tanto si vergognava delle baruffe chiozzotte della Ditta da andarsene sbattendo la porta, non possiamo fare a meno di ricordare l’invocazione di Nanni Moretti: dite qualcosa di sinistra... Ma altri corsi e ricorsi interessano il villaggio della finanza: un’altra banca – dalla lontana Australia – crolla sotto il peso di 4 miliardi di